Beschreibung
Cesare Cavanna, Pontremoli - Borgotardo, 1928, 128 Seiten mit einigen Bildern. Taschenbuch, Paperback.
eine Biografie / Familiengeschichte der Besitzer-Familie der "Villa Fabbricotti a Livorno si trova in viale della Libertà, 30. È sede principale della Biblioteca Labronica. La villa, d'origine medicea, nacque probabilmente per volontà di Ferdinando de' Medici come residenza extraurbana. Dopo una serie di passaggi di proprietà, Bernardo Fabbricotti l'acquistò nel 1881 dal signor Tommaso Lloyd. Il nuovo proprietario la fece ampliare e trasformare secondo il progetto dell'architetto Vincenzo Micheli, il quale si occupò anche della sistemazione del parco. L'accesso alla proprietà avveniva originariamente attraverso l'ingresso monumentale di via Roma affiancato dalle scuderie e dalle casette della servitù e successivamente dai due ingressi di piazza della Barriera Maremmana (attuale piazza Matteotti) e di viale della Libertà, che con i loro cancelli, sormontati da ornamentali vasi di marmo introducevano solennemente alla villa. Viali lussureggianti s'incrociavano circondando prati fioriti alla cui manutenzione erano addetti i giardinieri che si occupavano anche della serra e del vivaio. Tra le essenze presenti si ricordano pini, lecci, tigli, platani, palme, magnolie, eucalipti, cedri, ficus e cipressi. Furono costruiti una grandiosa cavallerizza ed un teatrino, con annessa pista di pattinaggio, per lo svago della famiglia. Il parco fu ornato di statue e di busti per onorare personalità insigni e ricordare al tempo stesso i momenti più significativi della storia. Nel 1936 i Fabbricotti furono costretti a vendere la proprietà al Comune di Livorno: questa allora comprendeva la villa due case coloniche, l'alta torre ad uso di deposito dell'acqua (demolita negli anni sessanta) con relativi annessi e il vasto parco, per un'estensione di circa 27 ettari, poi drasticamente ridotto per fare spazio al nuovo quartiere circostante (dell'antico parco sopravvivono solo i viali di accesso (via Accademia Labronica ad est, viale dei Pini a sud, via Bartolena a nord). Durante la guerra l'immobile fu sede del comando tedesco e poi di quello americano, subendo ingenti danni. Oggi la villa è sede della Biblioteca Labronica ..." (Wikipedia) "HELEN BIANCA FABBRICOTTI, figlia del Commendator BERNARDO e di HELEN MURRAY nei FABBRICOTTI, nacque il 1° febbraio 1875, nella Sua villa paterna in Livorno. A sei anni perdette la madre, (spentasi poco più che trentenne, fra il rimpianto dell'intera Città, che non ne ignorava le virtù cristiane e l'animo caritatevole) indi fu affidata alle cure solerti della signorina BIANCA CIMINO, che divenne, poi, col tempo, Sua affettuosa matrigna. Fin dall'infanzia si rivelò buona, docile, intelligente. Ricevette, col crescer de gli anni, un'educazione finissima e fu da le diverse Sue istitutrici facilmente adorna di soda cultura. lmparò alla perfezione, l'inglese, il francese e il tedesco, oltre l'italiano che più di ogni altro linguaggio apprezzava. Amantissima della musica, si addestrò al pianoforte; ma non amò mai esibire ad altri fuor che a se stessa questa Sua dote. Ebbe, in seguito, voce dolcissima; ma il Suo canto commosso fu udito, a suo tempo, soltanto dai suoi e da le famiglie dei pescatori del Magra, che affollavano nei giorni festivi la Cappella di "Santa Croce„ al Corvo. Idolatrata dal padre, vezzeggiata dai fratelli, dai parenti e da quanti La conoscevano, trascorse l'infanzia e i primissimi tempi della giovinezza, come era nata, fra gli agi e i sorrisi. Nessun'ombra di vanità venne però in alcun modo ad offuscare la Sua innata modestia, e la semplicità dei Suoi gusti. Fu fin d'all'ora, e si mantenne sempre, in singolar modo umile e aliena da qualsiasi indebita preoccupazione per la propria persona. Tuttora fanciulla, seguì il padre e la matrigna in diverse loro gite in Inghilterra, in Francia, in Germania, e, a più riprese, durante questi viaggi, si incontrò con un suo cugino che l' aveva vista nascere, e per il quale, sin da bambina, nutriva una particolare ed inconscia affezione. Non era ancora ben giunta al termine della Sua adolescenza, quando questo Suo sentimento mutò natura, e nel segreto del cuore Essa amò quel giovane, che pur trascorreva la vita lontano da Lei e da la famiglia, al servizio del Re. Da lui corrisposta e prescelta, non tardò ad essergli fidanzata, con immensa esultanza delle due famiglie, già unite da strettissimi vincoli di parentela e di affetto ...".